Moussa è un uomo mite, un padre dedicato e un fratello accudente. Da sempre votato alla sua famiglia, numerosa, chiassosa ed egoista, è stato lasciato dalla sua compagna, piantato in asso senza un perché, una parola di conforto, una ragione a cui aggrapparsi per continuare una vita 'da contabile'. I giorni passano ordinari e sempre uguali e Moussa sprofonda in un sonno ad occhi aperti. Il trauma cranico, causato da una misteriosa caduta, acutizza la sua depressione e taglia i suoi freni inibitori. Improvvisamente, dice quello che pensa e come lo pensa. Le parole senza filtro di Moussa obbligano 'i suoi' a un esame di coscienza da cui tutti usciranno migliori.
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